Stati Uniti 2008: fuga dal golf

Il caddie ha la borsa leggera. Poche mazze oggi, poco lavoro, poco divertimento. Poche mance, pure. E' la crisi. Il caro mutui, lo spettro della recessione, le stime al ribasso, la caduta dei posti di lavoro disponibili: finisce tutto su un campo da golf. L'America ha deciso che la prima cosa superflua in un momento incerto e preoccupante è questa qua: l'erba perfettamente tagliata, la passeggiata tra una buca e l'altra, i birdie, gli eagle, la pausa al circolo dopo la partita. Taglia il golf. C'era qualcosa di strano negli ultimi mesi. C'erano club che nei weekend e nelle pause classiche della partitina tra manager vedevano poca gente. Così i capoccioni di questo sport che è il più praticato di tutti gli Stati Uniti sono andati a chiedere alla statistica: ecco, quattro milioni di persone hanno detto ciao al green. Quattro su trenta milioni di giocatori abituali. Tanti, così tanti che il Wall Street Journal e il New York Times si sono messi alla caccia delle ragioni. Cioè qui il golf è roba da tutti, una specie di status symbol dell'americanità. Una mazza la devi prendere in mano per forza. Costa più di altri passatempi e però non costa quanto in Europa. Quello che hanno scoperto nelle redazioni è che i giocatori hanno deciso di lasciare il golf perché hanno paura che sia inutile. Cioè troppo costoso. Cioè antieconomico. Cioè non più divertente. Perché se pensi che stai facendo una cosa che domani ti peserà sull'estratto conto della Visa, allora forse è meglio che tu non la faccia affatto.
Dannati subprime. E dannati giornali che raccontano una crisi che non si capisce ancora di che portata sia. Però preoccupa. Perché in ballo ci sono tanti soldi e milioni di posti di lavoro. Il golf paga per tutti. «Golfista per un giorno, golfista per sempre», dice un motto americano. Diceva, forse. Dei trenta milioni di giocatori che nel 2000 inondavano i campi, ora ne rimangono 26. Continuano a calare e poi sempre più persone sono costrette a giocare con meno frequenza di prima per ragioni di lavoro: nei dati della National Golf Foundation risulta che nel 2000 erano 6,9 milioni gli americani che si concedevano almeno 25 partite l'anno, una ogni due settimane. Cinque anni dopo erano a 4,6 milioni. Adesso meno di quattro milioni.
In calo anche la fascia maggiore, cioè coloro che giocano otto partite all'anno e che sono passati in sette anni dai 17,7 a 15 milioni e per fine anno diventeranno probabilmente meno di 14 milioni. I dirigenti della associazione golfistica americana si sono sfogati con il New York Times: «Le ragioni sono soprattutto di tipo economico. La gente gioca meno perché o non ha più il tempo per farlo, oppure perché non se lo può più permettere. Molti sono costretti a fare due lavori perché hanno il mutuo da pagare, perché il potere d'acquisto del loro salario non aumenta o perché hanno pensioni troppo basse». Quelli che patiscono di più, sono i giocatori della middle class. Che in America sono la maggioranza. Qui il golf non è sport elitario. I circoli sono a centinaia e sono affrontabili da tutte le tasche. Cioè non tutte tutte: costa comunque più di ogni altro sport, per chi non è ricco resta una spesa pesante. Sopportabile, ma pesante. Per questo quando le cose funzionano la gente continua a giocare. Fino a qualche tempo fa, centinaia e centinaia di giocatori non avevano problemi a dedicare l'intero weekend al circolo. Oggi, invece, i proprietari e i soci «nobili» dei club vedono quegli ex ospiti abituali portare i loro figlioletti al parco a giocare a calcio. Il massimo dell'indecenza, quasi. Se vogliono giocare devono trovare un paio d'ore al mattino. Allora si riempiono i campi tiro che sono nelle metropoli tipo New York: guardano il mare e permettono di sparare una pallina lontano, tanto per sfogarsi un po'. Poi per vedere il golf vero bisogna aspettare la sera. La tv. Il cavo. C'è Tiger Woods. Lui guadagna ottanta milioni di dollari all'anno. Può giocare quanto vuole: i subprime non sa che cosa siano.
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Sophie Sandolo


Sophie Sandolo insegue sempre il sogno del suo primo Open. Nonostante il duro lavoro invernale di potenziamento e il promettente 8° posto primaverile all'Open di Tenerife nel 2007 si è tenuta molto lontana dalle sue migliori stagioni (nel 2005 risultò la prima italiana) scendendo al 52° posto del tour europeo (e 57ª per le somme vinte, appena 35142 euro che non coprono nemmeno le spese per i 18 tornei).
Nel tour europeo l'azzurra di Francia (risiede fra Nizza e Montecarlo, tiene però molto al passaporto italiano e alla sua toscanità) ha davanti ben 4 colleghe nostrane, Stefania Croce (23ª), Veronica Zorzi (30ª), Diana Luna (39ª) e Federica Piovano (48ª). E non è finita. Per la prima volta la campagna «americana» è stata attraversata da lampi tricolori. Silvia Cavalleri e Giulia Sergas nel tour professionistico maggiore, la Nba del golf, hanno raccolto infatti dollari e onori, rispettivamente in 42ª e 62ª posizione con 283.493 e 186.050 dollari. E per la golfista-architetto milanese è arrivato, a 37 anni, il suo titolo importante, il Corona Championship, passano alla cassa per ritirare un premio record di 195.000 dollari. Ma nei maggiori sport professionistici individuali le vittorie, le classifiche, e quindi il risultato sportivo non sono tutto, conta il glamour, il marketing, Internet e quindi Sophie Sandolo, icona di una sconcertante contraddizione già ben evidenziata dalla tennista Kournikova, in una stagione jellata, da centro-classifica, viene coperta d'oro.
Più che mai, infatti, la figlia di un albergatore dell'Isola d'Elba è la regina di danari (o di cuori?) del golf italiano. In possesso di un buon talento sportivo (lasciò le giovanili azzurre del tennis per il golf), Sophie s'inventò 4 anni fa il suo primo calendario-sexy divenuto immediatamente - grazie a e-bay - oggetto di culto e discussione della comunità internettiana. Da quel momento è cominciato un irresistibile effetto domino, che ha conquistato gli Stati Uniti nonostante Sophie diserti il tour americano. Attraverso un sondaggio su internet Espn-2 l'ha proclamata the «hottest female atlete of the year», la più bella del reame sportivo mondiale, per lo scorno di due giovanissime, carinissime e amatissime starlettes, la golfista Natalie Gulbis, 12ª nell'ordine di merito della Lpga e la tennista russa Maria Sharapova. In difficoltà sui green, Sophie ha azzeccato dunque nel 2007 tutta una serie di colpi vincenti negli affari. Affidata la vendita del calendario a un colosso del marketing sportivo americano, www.itsalreadysigned4u.com , acquistabile su Internet a 21 euro mentre il poster autografato a 49,95 (quello della famosissima Paris Hilton costa invece un po' di più, 71,95) proprio in queste ore ha venduto l'esclusiva del 2008 a una rivista italiana contro forti penali nel caso di fughe di notizie. Sul suo sito dove dispensa baci a tutti, Sophie anticipa però che sarà differente dagli altri... sarà un viaggio dentro l'anno olimpico. Il golf in Cina è il grande escluso, però lei ci sarà: altro bel colpo... Firmato il contratto del calendario-sexy n.4, si è messa in macchina per raggiungere una Parigi imbottigliata dallo sciopero dei trasporti. Un viaggio infernale per raggiungere gli studi televisivi. Sarà la protagonista di un reality show alle Hawaii. «Gli sponsor americani e francesi stanno facendo pazzie», dicono dal suo entourage soddisfatti anche dall'accoglienza del video su YouTube che ne fa l'indiscussa regina dello sport... virtuale.
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foto Paolo Ranzani (o Marco Ranzani ? :)

Regole del golf



Il golf è uno sport nel quale un giocatore deve far entrare una pallina in una buca scavata nel terreno colpendola con differenti tipi di bastoni, nel rispetto delle 'Regole del Golf', partendo da un punto prestabilito ed impiegando il minor numero di colpi possibile. Il golf è uno dei pochi sport con una palla che non ha un'area di gioco standard: ogni 'campo da golf' ha un proprio unico design ed è generalmente composto da 9 o 18 buche di varie lunghezze.

Il golf è uno sport disciplinato ora da numerose regole, apparentemente complicate: dovendo prevedere varie situazioni di gioco (su cui influiscono morfologia dei campi, situazioni ambientali, vantaggi assegnati ai giocatori (i cosiddetti "handicap"), materiali a disposizione, tipi di competizione) le regole del golf sono aggiornate e pubblicate con cadenza quadriennale a cura di enti preposti ("Governing Body"): per l'Europa è il Royal & Ancient Golf Club of St. Andrews (R&A), in Scozia; per l'area americana la United States Golf Association (USGA).

L'importanza di conoscere le regole per un giocatore di golf è massima: si tratta probabilmente dell'unico sport in cui ognuno è arbitro di sé stesso, e quindi onestà e rispetto devono far parte del bagaglio di ogni golfista. Inoltre, esistono procedure da seguire per non incorrere in penalità o semplicemente per sfruttare a proprio favore determinate situazioni.

Ecco perché è richiesto un esame delle regole, da sostenere presso uno dei circoli riconosciuti dalla Federazione. Oltre a regole di gioco sono necessarie regole di etichetta.

Durante lo svolgimento delle gare ufficiali, più che dei veri e propri arbitri ci sono degli osservatori. Ogni concorrente è tenuto in pratica ad autocontrollarsi. In caso di controversie ci si appella ad un apposito comitato, il cui scopo principale è quello di far sapere ai giocatori cosa prevedono le regole nel caso specifico.

E non mancano regole destinate a scoraggiare il gioco lento, che anzi si vanno man mano inasprendo con l'aumentare dei praticanti: ad esempio giocare una palla "provvisoria" quando è probabile che si sia persa la propria, onde evitare di perdere tempo nella ricerca.

Principalmente si distinguono due tipi di gioco. Nel gioco "a buche" si assegna un punto al giocatore che conclude la buca nel minor numero di colpi (tenuto conto dell'handicap, delle penalità e degli abbuoni) e il vincitore è colui che al termine del percorso ha vinto più buche. Nel gioco "a colpi" il vincitore è il concorrente che ha percorso l'intero campo nel minor numero di colpi (sempre tenendo conto dell'handicap, delle penalità e degli abbuoni).

Il regolamento disciplina inoltre in modo abbastanza rigoroso gli attrezzi utilizzati dai giocatori: se da una parte le nuove tecnologie permettono di realizzare bastoni e palle sempre più sofisticate e performanti, dall'altra le regole imposte si fanno sempre più restrittive, ma sempre nello spirito di gareggiare in modo fair.

Ma non è stato sempre così, anzi è molto probabile che i golfisti per almeno 300 anni abbiano giocato praticamente senza regole scritte tanto semplice era il "loro" gioco che si distingueva da altri giochi di "mazze/bastoni e palle" solo per il fatto che si dovesse concludere con la palla infilata dentro una buca. L'introduzione delle regole scritte portò un minimo di ordine ma di certo tali regole furono mutuate da altre tra cui con ogni probabilità vi furono quelle di un gioco francese detto jeu de mail.

Regole di base

All'inizio di ogni buca la pallina va colpita nel punto di partenza prestabilito; per ogni colpo successivo, fino a quando finisce in buca, va colpita nel punto dove si è fermata (può essere spostata solo in alcuni casi previsti dal regolamento). Non si può colpire la palla mentre è ancora in movimento per il colpo precedente. Solo per il primo colpo di ogni buca è consentito usare un supporto chiamato tee, che serve a sollevare lievemente la pallina da terra. (Per estensione il termine tee indica anche il punto di partenza della buca)

Se la pallina esce dai confini del campo o finisce in acqua, si considera persa: il giocatore viene penalizzato di un colpo e riprende il gioco con una nuova pallina dal punto in cui aveva tirato, oppure si agisce in base a regole più complesse (se finisce in acqua). Lo stesso accade se la pallina dopo il colpo viene persa di vista (per esempio se finisce nell'erba alta o tra i cespugli) e non viene ritrovata entro il tempo stabilito dal regolamento (cinque minuti).


Elin Nordegren & Tiger Woods

Campo da golf

Viene definito campo da golf un'area destinata alla pratica di questo gioco, e definita e riconosciuta ufficialmente come tale. Un campo da golf è in genere costituito da 9, 18, 27 o 36 buche: questo perché una partita di golf si svolge in genere su 18 buche. Ogni buca è costituita da varie zone, alcune sempre presenti; altre invece sono difficoltà che esistono solo in buche specifiche, e vengono perciò definite ostacoli. Bisogna distinguere fra campo da golf e circolo, che è un'associazione che si occupa del mantenimento del campo e dell'istituzione di infrastrutture, come la club house, che in genere ha un bar, e un'area di pratica in cui si possono praticare tiri lunghi, approcci o putt sul green di pratica e quindi affinare la tecnica, magari con l'aiuto di un professionista.

L'area di partenza è una zona con erba accuratamente rasata, da cui i golfisti partono per il gioco di una buca. I giocatori devono colpire per la prima volta entro o dietro degli speciali paletti: se partono oltre rischiano una penalità. Da questo punto in genere si supporta la pallina con uno speciale strumento chiamato tee, che consiste in un piccolo pezzo di legno o plastica che si conficca nel terreno. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne che, essendo in media più corte nei tiri lunghi, partono con un vantaggio.

Il fairway (dall'inglese giusta o retta via) è un'area estesa costituita da erba rasata in modo da rendere facile il gioco della palla. Di norma, si estende da oltre l'area di partenza fino ad arrivare nei pressi del putting green della buca, e orizzontalmente per qualche decina di metri. Ai lati del fairway c'è il rough, ovvero erba molto alta che rende difficile il gioco della palla, designato per punire quei giocatori che non tirano dritti. Il fairway di una buca non è sempre diritto: può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca: questo viene definito come dogleg.

Molte buche possiedono qualche ostacolo, per rendere il gioco della stessa più difficile ma anche avvincente. Esistono i bunkers, in genere ai lati del fairway o prima di un putting green; ostacoli d'acqua che possono essere laterali o frontali (fiumi, mari, laghi, ruscelli ma anche pozze profonde e vuote), e da cui è sempre difficile giocare ed è invece comune perdere una pallina; ostruzioni create dall'uomo o meno, che rendono impossibile eseguire un colpo o interferiscono con una corretta traiettoria della palla. Ci sono particolari regole che si applicano quando una palla cade in questi ostacoli, soprattutto in quelli d'acqua, da cui è possibile giocare ma senza toccare il terreno prima di effettuare il colpo, o tirare una palla da fuori subendo delle penalità.

Il putting green è l'area con erba più rasata, entro la quale si trova la buca con la bandierina.

Un campo da golf comprende generalmente 18 buche (ma esistono anche campi con 3, 9 o addirittura 27 buche), ciascuna con il suo punto di partenza posto ad una distanza che varia, in genere, tra 100 e 500 metri circa. Dal punto di partenza alla buca corre una striscia di prato rasato (fairway) fiancheggiata ai lati da fasce di erba più alta (rough), inoltre vi possono essere ostacoli di vario tipo per rendere più difficile raggiungere la buca: alberi, fosse riempite di sabbia (bunkers), stagni o laghetti. La buca è contrassegnata da una bandierina, per essere facilmente individuabile da lontano, e circondata da una zona più o meno ampia di prato particolarmente liscio e curato (green).




Un esempio di buca

Ogni buca ha un "numero di colpi previsto" chiamato par: si tratta del numero di colpi che un giocatore professionista impiega mediamente per terminare la buca. Questo numero dipende dalla lunghezza della buca (vale a dire la distanza dal punto di partenza alla buca) e va generalmente da 3 a 5. Quindi a seconda del suo valore si parla di buche "par 3", "par 4" o "par 5". La somma del par delle diverse buche dà il par del campo: per un percorso di 18 buche esso va normalmente da 69 a 72.

  • La buca par 3: è una buca relativamente corta (dai 90 ai 210 metri circa) dove il golfista in teoria dovrebbe raggiungere il green con un colpo solo per poi far entrare la pallina in buca con due "putt" (colpi in cui la pallina rotola solamente, senza essere alzata
  • La Buca par 4: è una buca di lunghezza media (dai 210 ai 420 metri circa) dove il golfista solitamente col primo colpo non riesce ad arrivare al green in quanto questo sia troppo lontano dalla portata massima di tiro (che è in media sui 200 metri), allora la pallina nel primo colpo deve solo cercare di avvicinarsi il più possibile alla buca finendo possibilmente in fairway per un secondo colpo più facile dove si può arrivare al green se si ha coperto una buona distanza. Alcuni giocatori molto potenti possono anche arrivare con un colpo solo al green nei par 4 più corti anche se questo è molto raro
  • La Buca par 5: è una una buca molto lunga (dai 420 fino a 550 metri circa) dove il green è fuori portata sia al primo colpo che al secondo, quindi per il primo colpo bisogna limitarsi a mirare al fairway e coprire più distanza possibile e questo vale anche per il secondo colpo, che, se tirato relativamente lontano insieme al primo, nei par 5 più corti può arrivare addirittura in green, benché per questo tipo di buca siano previsti tre colpi per raggiungere il terreno che circonda la buca.

Si dice che la buca è stata percorsa in par quando il giocatore impiega esattamente il numero di colpi previsto. Quando invece impiega dei colpi in più o in meno si usano i seguenti termini:

  • quattro colpi in meno: condor
  • tre colpi in meno (ad esempio 2 colpi per una buca par 5): albatross
  • due colpi in meno (ad esempio 3 colpi per una buca par 5): eagle
  • un colpo in meno: birdie
  • un colpo in più: bogey
  • due colpi in più: double bogey
  • tre colpi in più: triple bogey
  • quattro colpi in più: 4 over par
  • eccetera.

I tornei dei professionisti si svolgono di solito sulla distanza di quattro giri del campo da 18 buche, ossia 72 buche complessive. I giocatori vengono suddivisi in gruppi di due o tre che eseguono i loro colpi a turno; i gruppi iniziano il percorso uno dopo l'altro separati da alcuni minuti. La classifica viene compilata indicando il numero di colpi sotto il par (numeri negativi) o sopra (numeri positivi). Vince, ovviamente, chi totalizza il punteggio più basso; in caso di parità si disputano una o più buche di spareggio.

I bastoni

un legno, un putter e un ferro


Il bastone da golf ha forma simile a una "L" e si compone di una sottile canna lunga circa un metro (il segmento lungo della L), che viene impugnata in cima con entrambe le mani, e di una testa larga alcuni centimetri (il segmento corto), che è la parte che colpisce la palla.
Per colpire la palla il giocatore si pone in piedi di fronte ad essa, solleva il bastone all'altezza più o meno delle spalle, a seconda della forza che vuole dare al colpo (fino a dietro la testa per i colpi più potenti), e quindi esegue con le braccia un movimento circolare chiamato swing. Frequentemente prima di eseguire il colpo vero e proprio il giocatore effettua uno o più swing di prova passando con la testa della mazza vicino alla palla senza colpirla(se la muove per sbaglio ha un colpo di penalità eccetto che sull'area di partenza).

Ogni giocatore può utilizzare al massimo 14 bastoni con caratteristiche differenti, adatti a diversi tipi di colpi.I bastoni si dividono in due famiglie principali: i "ferri" ed i "legni" (detti così in quanto originariamente erano di legno). I primi permettono di tirare colpi più precisi e sono numerosi (in tutto nove, ma di solito se ne usano solo sette), i secondi invece sono in minor numero (solitamente due). Vi sono poi alcuni bastoni speciali:
- il driver è il bastone che consente i colpi più lunghi in assoluto, e si usa in genere per tirare il primo colpo di ogni buca, tranne il caso di buche par 3 particolarmente corte. E' classificato come legno. La sua forma permette di usarlo solo con un tee poiché da terra sarebbe impossibile far raggiungere alla palla un' altezza di volo adeguata, scopo che hanno i legni 3 e 5. Ha la forma di un legno normale, solo che la testa è molto più grande
- il putter è un bastone dalla testa piatta, che si usa per far rotolare la palla verso la buca una volta raggiunto il green.
- il pitching wedge è un ferro, rappresenta il n° 10 della scala dei ferri
- il sand wedge (o 56°) è un bastone dalla testa a forma di cuneo, che si usa quando la pallina è caduta nella sabbia. E' come se fosse l' undicesimo ferro.
Inoltre vi sono anche dei bastoni ausiliari:
- gli ibridi sono bastoni che esistono solo da poco tempo e come forma assomigliano sia ad un ferro che ad un legno. Servono per sostituire i ferri che tirano più lontano (ferri lunghi: 1-2-3) in quanto questi siano più difficili da utilizzare
- il Gap Wedge (o 54°) è un bastone che svolge la funzione di "via di mezzo" tra il pitching wedge e il Sand Wedge poiché tra queste due mazze c' è una notevole differenza di distanza media. Ha la forma di un ferro.
- il Lob Wedge (o 60°) è un bastone dalla testa a forma di cuneo molto simile al Sand Wedge, anche questo bastone è ideale per uscire dalla sabbia, la sola differenza con l' undicesimo ferro è quella di consentire una distanza media inferiore per permettere colpi da vicino più precisi.

Carta delle distanze


Ogni golfista solitamente porta con sé per ogni giro quattordici bastoni, il numero di bastoni è così elevato poiché ognuno di essi permette un colpi diverso e con varie distanze. Qui sotto segue una carta con le distanze medie per ogni bastone; questi non sono dati stabili ma solo indicativi.

Driver: 230 metri circa
Legno 3: 200 metri circa
Legno 5: 190 metri circa
Ferro 3 (o ibrido 3): 175 metri circa
Ferro 4 (o ibrido 5): 163 metri circa
Ferro 5: 150 metri circa
Ferro 6: 140 metri circa
Ferro 7: 130 metri circa
Ferro 8: 120 metri circa
Ferro 9: 110 metri circa
Pitching Wedge: 100 metri circa
Gap Wedge: 85 metri circa
Sand Wedge: 70 metri circa
Lob Wedge: 50 metri circa

Come si è notato la differenza di distanza tra ogni mazza è minima (ad eccezione dei legni che mirano solo a coprire più distanza possibile) perché per i colpi dai 230 ai 50 metri si tira sempre con tutta la propria forza, mentre bisogna saper bilanciare la forza quando si devono tirare colpi più vicini di 50 metri, per questi tipi di colpi ci sono diverse tecniche per ogni diversa situazione (Pitching, chipping, Flop shot, Explosion, ecc.)

Origini del golf

L'origine del gioco è un argomento estremamente controverso. Si ritiene comunemente che il golf sia originario della Scozia da dove si è poi diffuso nelle isole britanniche e di lì nel resto del mondo, tuttavia alcuni appassionati e storici citano l'esistenza di documenti scritti, ordinanze e decreti emessi per proteggere il pubblico dai giocatori, la cui evidenza, incontrovertibile,{Steven van Hengel, storico olandese} testimonia la pratica di un gioco chiamato "golf" in Olanda già dal 1297. L'opinione diffusa che il nome deriva dall'acronimo "Gentlemen Only Ladies Forbidden" è totalmente priva di fondamento. L'origine della parola va piuttosto ricercata, seguendo un approccio etimologico negli idiomi scozzesi ed olandesi medievali, nella parola "kolve" che significava mazza.
È difficile in ogni caso dirimere la "diatriba" che si protrae da secoli, quel che è certo è che il gioco praticato dagli Olandesi risulta ben documentato sia da editti cittadini, che concedevano terreni per percorsi di "colf", sia da sentenze di tribunali che punirono con ammende i golfisti ante litteram che causarono danni e disturbarono la quiete arrivando a giocare entro le mura delle città.


Old Tom Morrison

Vi è da dire tuttavia che, sul finire del XIII secolo, l'alfabetizzazione non era diffusa in Europa ed in particolare in Scozia. Questo potrebbe spiegare l'assenza di documenti scritti in quanto è possibile che nessuno ritenesse necessario trascrivere riferimenti ad un passatempo praticato da pochi. La polemica su chi ha inventato il golf è esistita ed esisterà sempre. Alcuni accusano gli Scozzesi di aver falsato deliberatamente a proprio favore, per ragioni di patriottismo, l'origine di questo sport.
Illustri storici affermarono che il golf fu inventato dopo la fondazione dell'Università di Saint Andrews, nel 1413, ma a supporto di tale affermazione non portarono alcuna prova mentre esistono prove che a quel tempo il golf era praticato in Scozia da più di un secolo. Insomma quel che di certo si può documentare è che tra il 1300 ed il 1400 i traffici commerciali tra l'Olanda e la costa orientale della Scozia erano diffusissimi e fiorenti, quindi qualora un gioco un po' stravagante avesse preso piede in Scozia come in Olanda, la notizia avrebbe impiegato assai poco tempo a diffondersi in ambo le direzioni attraverso il Mare del Nord. Altro fatto certo fu l'importazione in Scozia di palline provenienti dall'Olanda ed il traffico in senso contrario di cleek scozzesi. In conclusione si può affermare che ci sono alte probabilità che il golf abbia avuto origine in Olanda. È inoltre documentato che quando il golf si diffuse in Scozia il gioco in Olanda non era più praticato. Le prime regole del golf furono codificate dai responsabili della Honourable Company of Edinburgh Golfers.
Questo sport fece parte del programma olimpico nel 1900 e 1904.

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Links


(Morricone music)

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Morricone, Jewel, Usa, horses: www.marehorse.blogspot.com

Melissa Satta, Usa-Italy: www.melissatta.blogspot.com


Silvia Dimitrova: www.bulgasilvia.blogspot.com


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